C.U.B.A.M.S.C. Marco Cubeddu





 Titolo: C.U.B.A.M.S.C. Con una bomba a mano sul cuore
 Autore: Marco Cubeddu
 Editore: Mondadori
 Pagine: 359
 Prezzo: 16,00






Alessandro Spera, il più famoso scrittore italiano, è scomparso da dieci anni. Nessuno ha sue notizie dal giorno in cui ha fatto irruzione al matrimonio del suo grande amore Mallory InWonderland con il surfista australiano Toby Paramore, trucidando brutalmente gli sposi e tutti gli invitati.
Ma il suo decennale silenzio è rotto da un pacco che arriva nelle mani del celebre avvocato V.V. 
Contiene quello che tutto il mondo stava aspettando: la confessione di Spera.
Però, ammonisce lo scrittore, per capire le ragioni che lo hanno spinto al folle gesto noto al pubblico come "il massacro di Barcellona"bisogna sciogliere tutta l'intricata matassa di fili e storie che lo ha portato in quella chiesa catalana armato di un mitra e di un machete.
Il lettore si trova immerso in un'autobiografia esagerata e rocambolesca che ripercorre la vota dissoluta di Spera, narratore inattendibile e irresistibile, dalle prime esperienze sessuali alla scuola materna ai mesi trascorsi nelle fila della Legione Straniera, dalla performance come pornoattore e gigolò del demimonde torinese fino agli anni del successo holliwoodiano.
Sempre all'ombra di un amore maledetto e disperato. Per Mallory, la sua"Mel".
Morbida, spensierata, esplosiva. L'amore della sua vita. La sua bomba a mano sul cuore.
Sostenuto da una prosa scintillante e ironica, piena di riferimenti letterari e pop, quello di Marco Cubeddu è un esordio dissacrante, capace di alternare i registri con una maestria sorprendente da parte di un autore venticinquenne. Pagine che mescolano il romanzo di formazione a quello picaresco e raccontano una grande storia d'amore e morte, mentre i grandi avvenimenti della nostra epoca si intrecciano con le vicende personali del protagonista: il G8 di Genova, l'11 settembre, il terribile incidente alla fabbrica torinese della Thyssenkrupp cui Spera si trova ad assistere come pompiere.
C.U.B.A.M.S.C. ci catapulta in un luna park di emozioni in cui, senza soluzione di continuità, passiamo da momenti di alta intensità narrativa a pagine esilaranti, all'insegna dell'umorismo politicamente scorretto tipico di cartoni animati quali "I Simpsons"e "South Park". Marco Cubeddu dà vita a una voce inconfondibile, a una scrittura in grado di rielaborare letterariamente l'immaginario della sua generazione.


Mi sono scontrata con questo autore, quasi coetaneo, che mi ha letteralmente incantata, rapita e catapultata in un genere che adoro, finalmente tutto italiano.
Lui, ha un modo di scrivere che sembra più un trastullarsi con le parole, un giocare a trovare il sinonimo più azzeccato, una corsa a sovrapporre e a stratificare versi e un divertirsi a mischiare realtà e finzione; 
insomma: un bravo prestigiatore, un atletico acrobata e un magico illusionista di parole.
Il libro, che dire, a partire dal titolo Con una bomba a mano sul cuore e il suo acronimo C.U.B.A.M.S.C. che trovo entrambi geniali, è un romanzo che si legge senza resistenza, scivola via in un attimo tanto che non si ha tempo di realizzare e riflettere che è già finito.
Una storia di amore e morte, dove dei moderni Romeo e Giulietta, più trasgressivi e ribelli, si corteggiano e si abbandonano sullo sfondo di Genova, che farà da campo base ai numerosi viaggi intrapresi singolarmente dai due amanti, per fuggire l'amore, o per ritrovarlo.
Un mix esplosivo di pulp, noir, azione, romanticismo e politica che si intrecciano in una matassa di perfetta armonia.
Una scrittura intelligente e moderatamente politically scorrect  che fa da cornice ad una storia che funziona benissimo, dai personaggi agli avvenimenti, il tutto insaporito dagli anni Ottanta che permeano il racconto del protagonista con cenni a cartoni animati, film, canzoni, pubblicità, cibi, telefilm e colonne sonore, che, chi ha avuto la fortuna di viverli, ricorderà con malinconia. 
Insomma, quasi un manifesto di quegli anni raccontato nel migliore dei modi da un giovane e talentuoso  Cubeddu con questo suo romanzo d'esordio.



«La cosa giusta da fare non è mai la cosa giusta da fare. Tutta la razionalità, la progettualità, non contano niente. Alla fine subentra l'abitudine. Ci sono gli attriti, la stanchezza, i problemi, la noia, le incomprensioni, lo squallore, la diaspora di ogni cosa bella, la decadenza, l'estinzione, e la morte. Alla fine c'è la fine. Ma quel che rende tutto questo sopportabile non è la cosa giusta, è l'amore, il ricordo di qualcosa di incandescente che c'è stato, il ricordo di qualcosa di incandescente che quindi diventa l'unica…»
«Alessandro.»
«… l'unica possibile…»
«Alessandro.»
«…salvezza.»








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